mercoledì 1 dicembre 2010

Ditta del fossanese finalista al premio europeo per l'innovazione di Stoccolma ( fonte: targatocn.it )

Si dice che nessuno sia profeta in Patria. Non è così per la ditta fossanese “Fratelli Randazzo” che non solo è profeta in Patria, ma anche all’estero ed ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti per aver usato un materiale innovativo nella costruzione dei cassoni agricoli.

L’azienda, infatti, ha utilizzato “Domex”, una lega in ferro che con metà spessore ottiene la stessa resistenza di quello normale. E’ prodotto dalla SSAB, la più grande acciaieria europea che ha sede in Svezia. Viene impiegato nel settore automobilistico e, da poco tempo, in quello agricolo. La “F.lli Randazzo” di Fossano, lo ha adottato in via sperimentale per la costruzione di un cassone agricolo che ha avuto un grande successo. L’intuizione dell’azienda è stata  quella di risolvere il problema delle portate.
“In Europa la portata di carico è superiore a quella concessa in Italia - spiega Gianni Randazzo -  in Germania il limite è di 40 tonnellate , in Francia di 26, da noi si arriva al massimo a 20 tonnellate, trattore compreso”. Con il ferro abitualmente usato per la costruzione la resistenza al carico è di 36 kg per centimetro quadrato, con la nuova lega è di 70 kg  utilizzando metà spessore. Il materiale è stato impiegato sul  rimorchio “TR 70 PP” riducendo il peso da 6,1 tonnellate a 5,3 permettendo un carico di merce superiore stando nei limiti di peso imposti dalla legge. Sono solo due le aziende italiane che usano il “Domex”: la “F.lli Randazzo” e un’azienda di Pistoia. La ditta fossanese ha vinto il premio “Macchina innovativa 2010” alla fiera agricola di Savigliano ed ha concorso a Stoccolma tra i 60 finalisti di tutto il mondo per il premio “Swedish Stelle Prize 2010”, uno dei più prestigiosi riconoscimenti tecnologici di settore a livello europeo.

La Randazzo ha una lunga tradizione ed  esperienza nella costruzione agricola: fondata nel 1960 da Guglielmo Randazzo Giovenale Mandrile , la“Mandrile & Randazzo”, ha cambiato ragione sociale nel 1982 quando sono subentrati nell’attività i figli di Guglielmo, Gianni e Giuseppe. Collaborano da poco nell’azienda anche Luca e Giorgio, figli dei 2 titolari che , come tutto il team hanno passione e idee per questo lavoro.  L’azienda occupa 18 dipendenti, è tra le prime 5 italiane del settore con 180 modelli e, oltre al mercato italiano,  esporta in Romania, Svizzera, Belgio e nei Paesi dell’Est.
“La nostra è una lavorazione artigianale - conclude Gianni Randazzo -questo successo non sarebbe stato possibile senza lo studio, la progettazione e la realizzazione profusa con competenza e passione da tutti i nostri dipendenti”. Luca e Giorgio Randazzo sono volati a Stoccolma per partecipare al premio. “L’azienda che ha vinto è australiana - racconta Luca Randazzo - noi abbiamo avuto l’onore e l’emozione di essere tra le 60 aziende finaliste. Ne hanno premiate solo 4. In Svezia abbiamo partecipato ad un convegno sulle nuove tecnologie sulle  energie rinnovabili e visitato l’impianto della SSAB: siamo rimasti impressionati dalla tecnologia impiegata  e dai controlli sul materiale”.

L’azienda fossanese ha partecipato a metà novembre alla fiera internazionale di settore che si è svolta a Bologna ottenendo notevoli consensi per l’uso del materiale innovativo.

Per l'articolo e le foto, rimando alla fonte
( copyright targatocn.it )

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